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Luigi Serena nasce a Signoressa di Trevignano l’8 settembre 1806, da Angelo e Maddalena Perin. Trasferitosi più tardi a Cornuda per svolgervi il lavoro di daziere, trova alloggio presso la locanda “Stella d’Oro” dove conosce Anna Pizzolotto, figlia di uno dei proprietari della locanda e dell’omonimo rinomato “Liquorificio di Cornuda” (“Sior Antonio Pizzolotto- Fabbricier e Deputato”, inventore del liquore “Curaçao”) che diventerà sua moglie.

Nel 1861, all’indomani della proclamazione dell’ Unità d’Italia, Luigi termina la costruzione di Palazzo Serena, che nei progetti avrebbe dovuto fungere da albergo, divenendo invece l’abitazione di famiglia. La costruzione va a completare il crocevia centrale del paese, così com’è ora, assieme alla Locanda “Stella d’Oro”, al Caffè Commercio e alla farmacia Dalla Favera.
Luigi Serena diventa sindaco di Cornuda sotto il regno di Umberto I, carica che in seguito, durante il periodo della prima guerra mondiale, verrà ricoperta anche dal figlio Antonio (1843-1920). Luigi muore a Cornuda il 9 gennaio 1891.

Oltre che esercitare il mandato di sindaco del paese (sua l’iniziativa del mercato del giovedì) e di deputato del Consiglio provinciale, il dott. Antonio Serena rivestirà l’incarico di Presidente della Banca Popolare di Montebelluna e in tale veste si attiverà per far aprire a Cornuda, nello stesso Palazzo Serena, il primo sportello di un istituto di credito (15 dicembre 1921).
Antonio Serena conobbe la moglie Teresa Castagna nel corso dei soggiorni estivi della nobildonna nella sua villa di Nogarè. La coppia ebbe quattro figli: Annamaria detta Annina, Maria, Luigi e Giovanni-Gino.

La prima rimase nubile dedicandosi a varie opere di beneficenza in ispecie all’interno dell’ associazione San Vincenzo e venendo nominata per le sue benemerenze madrina degli Alpini; Maria sposò il dott. Gino Dalla Favera, proprietario e direttore della Casa di Cura per la Tubercolosi di Cavaso del Tomba ed ebbe due figlie, Annamaria e Maria Grazia.
Dei due figli maschi di Antonio, Luigi, dottore in giurisprudenza e deputato provinciale, capitano degli Alpini, fondatore ed instancabile animatore della locale sezione A.N.A., morì prematuramente all’età di 41 anni, lasciando la moglie Giulia Sernaglia e quattro figli in tenera età: Antonietta, Maria Teresa, Luisa e Gianni; Gino, combattente della Grande Guerra, componente col fratello della Squadra d’Azione “Montello” ed animatore di varie associazioni calcistiche ed atletiche locali, ebbe da Cesarina Boiso tre figli: Margherita, Gioacchino - promettente e blasonato atleta del “CUS Padova” e della “Virtus Bassano” - perito giovanissimo in un tragico incidente d’auto a Signoressa di Trevignano - e Antonio, che verrà eletto per quattro legislature senatore della Repubblica e poi deputato.

Albero genealogico della famiglia
Castagna-Serena